N°7 Giugno 2024 “Pride Month: un’occasione per ricordare l’importanza della DE&I”
Benvenuti in questo nuovo numero della newsletter Walaland, dedicata a chi, come noi, si occupa di benessere nel mondo del lavoro 🎉📰
🌈 Giugno è il Pride Month e vogliamo dedicare questa newsletter di Walaland al tema della diversità.
Sappiamo che il benessere delle persone dipende da molti aspetti ma siamo convinti che il sentirsi considerati e rispettati nella propria unicità sia una condizione essenziale.
Questa è stata senz’altro una delle motivazioni che ha pervaso il movimento di svariate persone, portando a quello che oggi conosciamo come il Pride Month, ispirato dai Moti di Stonewall, una serie di rivolte di liberazione gay che ebbero luogo nell'arco di diversi giorni a partire dal 28 giugno 1969. Le rivolte iniziarono dopo un'irruzione della polizia nello Stonewall Inn, un gay bar situato a Lower Manhattan nella città di New York.
Quei fatti di oltre 50 anni fa sono una delle fonti del grande impegno diffuso e trasmesso tra le generazioni e che ha portato il dibattito odierno ad affrontare con maggiore consapevolezza il tema della diversità, facendogli acquisire una dimensione più ampia e trasversale che oggi è entrata anche nel vocabolario dei board e nei piani strategici delle aziende più mature.
Sappiamo che la diversità spesso spaventa, inquieta, portandoci così a perdere il valore di quella unicità e, in taluni casi, ad allontanarla. E così la diversità, anziché un valore, diviene motivo di diseguaglianza.
Riconoscere e valorizzare tutti i tipi di diversità, invece, va ad arricchire l'ambiente lavorativo, promuove l'inclusione e migliora la performance organizzativa attraverso una più ampia gamma di prospettive e competenze, ma al tempo stesso alimenta il cambio culturale nel nostro paese, se capaci di riconoscerlo come arricchimento che si trasferisce al nostro sistema sociale.
La diversità produce effetti positivi sia nella cultura che nell'economia eppure, continuiamo a temerla: un paradosso.
E se ci concentriamo nel comprende tutte le dimensioni che differenziano gruppi e individui, secondo M. Loden e J.B. Rosener (1991), possiamo raggruppare le dimensioni della diversità in due categorie principali:
🔵 diversità primarie che includono caratteristiche intrinseche e immutabili (genere, etnia, religione, l'orientamento sessuale, le abilità fisiche, le neurodiversità, la razza…, tutto ciò che include qualcosa di innato dell’individuo e che non può essere modificato)
🔴 diversità secondarie che comprendono aspetti che sono generalmente acquisiti o modificabili nel tempo (percorsi formativi e professionali, esperienza e ruoli, reddito e collocazione geografica, lo status socioeconomico, le convinzioni religiose, le esperienze lavorative, le abilità linguistiche e lo stile di vita…, tutto ciò che fa riferimento ad elementi acquisibili/modificabili nel corso del tempo)
Nonostante ci sia stata una evoluzione della società abbiamo ancora la necessità di parlarne, di impegnarci e di agire, per promuovere il diritto alla propria unicità e dei diritti umani.
Per questo sono importanti le iniziative che si susseguono nel mese del Pride, come quello che avrà il suo culmine con la prossima parata che si terrà a Milano il 29 giugno perchè proprio attraverso i tanti momenti di condivisione organizzati in Italia e nel mondo si contribuisce a incrementare e diffondere la consapevolezza dei diritti.
E come ci sollecita Igor Šuran - Direttore Esecutivo di Parks – Liberi e Uguali - impegniamoci sempre più per l’ascolto attivo delle nostre persone. Suran ci ricorda che oggi le aziende non si chiedono più perché parlare di certi temi, ma piuttosto di come parlarne.
La sfida oggi è, dunque, sviluppare una cultura inclusiva all’interno dell’azienda, superando la cultura del silenzio (e dell’allontanamento), promuovendo l’“ascolto” come strumento chiave del percorso di inclusione. Ma affinché qualcuno ascolti, qualcun altro deve parlare. Quindi l’obiettivo è creare un ambiente in cui le persone si sentano libere di esprimersi.
In ambito lavorativo, non è più sufficiente focalizzarsi sulla sola professionalità; è fondamentale considerare anche gli aspetti personali che sappiamo influenzano significativamente la performance professionale.
Questo significa ad un’azienda come qualcosa di più di un luogo di lavoro, ma anche come attore dei cambiamenti sociali.
Su tutto questo, come Walà ci troviamo perfettamente allineati, il nostro WIN ne è un esempio del nostro agire a garanzia del Benessere delle persone nelle organizzazioni e nella società tutta, che passa attraverso l’ascolto attivo dei reali bisogni e nel rispetto delle diverse generazioni che si interfacciano.
E tu a che punto sei sui temi della D&EI?
la diversità è un fatto, includerla una scelta
Buon Pride Month,
il Team di Walà